Lo Yoga e la Coscienza del Trascendente
La meditazione ci fa diventare con la sua pratica autoreferenziali e fin qui va tutto bene.
Certo non è lo stato autoreferenziale del politico che parla per se, promette, dispone e poi lascia tutti a bocca asciutta.
Il meditante nel suo stare in meditazione è da solo davanti all’immensità della creazione.
Se per sua scelta non ha una guida o maestro il suo essere autoreferenziale è totale.
Anche quando il meditante è in gruppo è da solo.
Anche quando per sua scelta è insieme ad una guida o maestro è da solo.
Nel suo “se” sa di stare da solo e questo inizialmente può creare un senso di vertigine, ma con la pratica ognuno scopre che il trascendente è il suo solo grande alleato.
La sua solitudine gli ha permesso di aprire un varco verso una dimensione nuova.
La vertigine iniziale sparisce ed entra in una consapevolezza di unione con la totalità della vita e la gioia di essere.
Bisogna stare attenti a non passare dall’autoreferenziale all’auto celebrazione.
L’autoreferenza vissuta con disinvoltura e senza attaccamento ci fa sentire meglio nell’infinito mondo delle varietà.
L’auto celebrazione è condizione dell’ego e porta solo alla depressione del proprio se.
Per questo molti non parlano e ascoltano il silenzio delle parole altrui.
La meditazione non deve servire a nulla.
E’ lì che sta la sua grandezza.
Non serve a nulla.
E’ nel non servire a nulla che sta il suo divenire.
Meditare è stare nel nulla.
Nel silenzio più assoluto, nel non vedere e non sentire più assoluto.
Nel non stare più assoluto.
Quando si sta nel nulla, il nulla è padrone assoluto della nostra mente e il nulla genera il nulla mentale.
Non è la morte, non è la rinascita, non è proprio nulla, perché è il nulla.
Non è questo, non è l’altro.
Ma siccome non ci dileguiamo meditando e continuiamo ad essere, proprio questo accorgersi di essere (il soggetto cosciente) fa si che diventiamo testimoni del nulla e della sua esperienza.
Così nel testimoniare (porgere l’attenzione) al nulla, l’io si dissolve in una esplosione di chiara luce, illuminando per un attimo tutta l’eternità che serbiamo dentro e fuori di noi.
E’ la nostra attenzione al nulla che mette in movimento il nulla diventando chiara luce.
Così la creazione, così la nostra vita nella creazione.
Poter interagire con la creazione nella chiara luce è la gioia e potenza della vita stessa.
La meditazione è un attimo di silenzio dove il tempo si assenta lasciando spazio al nulla.
Il nulla è l’assoluto non manifestato.
La tua attenzione lo rende manifesto anche per un attimo.
Un attimo di eternità in chiara luce.
Dall’assoluto non manifesto si auto emana la creazione in un continuo non spazio/tempo.
Là dove sei, qui e adesso, accade il tutto che viene dal nulla.
Molti parlano di Dio, molti lo invocano con la fede, altri lo temono, altri lo negano e tanti lo usano come alibi alle loro paure.
Il meditante non sa cosa farsene di tutto questo, compreso Dio.
Non siamo noi a muoverci nel mondo, è il mondo che si muove dentro di noi.
Con la nostra coscienza proiettiamo il mondo che ci circonda.
Proiettiamo le visione i suoni, gli odori e tutti gli altri sensi.
La percezione è solo esperienza della nostra coscienza in divenire.
Nel suo divenire la Coscienza si espande naturalmente assumendo nuovi stati.
Così sono;
Coscienza del Trascendente
Coscienza Cosmica
Coscienza dell’Io Collettivo (Dio)
Coscienza Universale
Coscienza Pura
Coscienza del Nulla
Brahma.
La pratica ci apre all’esperienza del soggetto cosciente (il trascendente)
Trascendere significa essere consapevoli di stare svegli, consapevoli di dormire e consapevoli di sognare.
Quando il trascendente si stabilizza si sta in Coscienza Cosmica.
In Coscienza Cosmica siamo continuamente allerti e il mondo si muove come una danza dentro di noi in piena armonia.
La coscienza cosmica ci apre alla coscienza dell’Io collettivo (Dio).
Sperimentiamo che Dio è in continua evoluzione insieme a tutti noi.
Dio non è una entità distaccata da noi tutti esseri senzienti, così la dualità scompare e la parola “dio” non viene mai naturalmente pronunciata.
Non serve a niente nominarlo e coloro che lo fanno lo allontanano irrimediabilmente.
Colui/noi tutti siamo in continua espansione, ed è così che nell’esperienza di espansione siamo nella coscienza dell’Io collettivo, che ci apre alla Coscienza dell’Universo.
Il concetto di unità diventa proprio e ognuno diventa immortale.
Siamo noi a decidere gli eventi e il cambiamento delle cose nella creazione.
Siamo noi i responsabili dei terremoti, delle tempeste e delle disgrazie che ci accadono.
Siamo noi i creatori degli eventi meravigliosi.
La Coscienza dell’Universo ci apre alla pura percezione.
La Coscienza Pura
La Coscienza Pura è il Vedente.
Il Vedente è il supremo signore di se stesso, è colui che vede tutto l’universo, la sua conoscenza, il passato, presente e futuro e li comprende nella sua totalità.
E’ il Rishi.
La Coscienza Pura ci apre alla Coscienza del Nulla
Brahma
La Coscienza del Nulla emana la vita stessa e la nostra coscienza.
La vita stessa si manifesta in modi infiniti, così la coscienza, così i singoli individui.
Così, noi dal nulla, diventiamo il manifesto, il manifestare e la manifestazione,.
Tutte le espressioni della vita raggiungono l’apice dentro e fuori di noi.
Dal nulla nasce la vita e al nulla torniamo.
Brahma
E’ il non manifestato.
Il nulla, il non manifestato è l’essenza della meditazione.
Tutto questo accade al meditante ogni volta che medita.
Anche a te
Grazie